Dalla Geologia al SII

L’Ambito Territoriale Ottimale “Laguna di Venezia” è l’Autorità che governa e regola il Servizio Idrico Integrato nel territorio quasi del tutto corrispondente al bacino scolante nella laguna di Venezia; la sua istituzione deriva dagli obiettivi, ambientali e gestionali, prefissati sin dalla legge “Galli” nel 1994. Gli obiettivi ambientali sono la razionalizzazione nell’uso della risorsa idrica e la sua tutela e salvaguardia, mentre, dal punto di vista gestionale, la legge “Galli” mira all’organicità, all’economicità del servizio e al superamento della frammentarietà delle gestioni preesistenti. L’AATO Laguna di Venezia si avvale del Piano d’Ambito (PdA) per il raggiungimento degli obiettivi di tutela del delicato ecosistema, rappresentato dalla laguna di Venezia, che costituisce il corpo ricettore degli scarichi civili e industriali del sistema idrico integrato.

Il Piano d’Ambito rappresenta inoltre lo strumento pianificatorio di tutte le fasi del Servizio Idrico Integrato e consente la completa gestione e tutela delle risorse idriche per uso civile ed idropotabile. L’AATO Laguna di Venezia ripone particolare interesse al sistema della risorsa, cioè all’acqua sotterranea e al sottosuolo che la contiene, poiché rappresenta il punto di partenza e alimentazione di tutto il Servizio Idrico Integrato; il PdA, infatti, più volte interviene in merito alle questioni geologiche e idrogeologiche, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto della corretta gestione della risorse idriche sotterranee e la vulnerabilità e sicurezza dei punti di presa.

Ciò deriva dalla consapevolezza che sia la corretta gestione qualitativa e quantitativa delle acque sotterranee, sia la sicurezza delle captazioni (pozzi) non è compiutamente attuabile senza una conoscenza approfondita degli aspetti geologici/idrogeologici di base e senza un piano di acquisizione di dati con adeguati strumenti di monitoraggio. Per tale motivo, ma soprattutto per programmare l'utilizzo delle risorse idriche sotterranee nel quadro di uno sviluppo sostenibile del territorio e di una tendenza evolutiva della domanda, sono state poste in essere le seguenti fasi di lavoro:

  • la definizione di un chiaro quadro geologico/idrogeologico di riferimento;
  • l’implementazione delle conoscenze per la redazione di un bilancio idrogeologico;
  • il miglioramento dei controlli sull’evoluzione quali-quantitativa della risorsa idrica sotterranea;
  • la definizione delle modalità di intervento per il riequilibrio del bilancio idrogeologico;
  • l’aumento della sicurezza sulle opere di captazione, grazie alla realizzazione di reti di monitoraggio e d’allarme.

L’attività pianificatoria dell’AATO Laguna di Venezia riguarda sia il sistema di gestione, sia l’analisi della risorsa per giungere, attraverso l’analisi della qualità e quantità delle infrastrutture, a soddisfare la stima della domanda, ottemperando agli obblighi di tutela dei corpi idrici ricettori (fig. 1).

Le risorse idriche profonde, però, sono anche oggetto di uno sfruttamento incontrollato dovuto all’approvvigionamento idrico autonomo che, nella maggior parte dei casi, avviene per mezzo di pozzi lasciati in erogazione spontanea “a perdere”. Il fenomeno, nel territorio di competenza, assume proporzioni considerevoli tanto che rappresenta, assieme ad altri fattori concomitanti, una delle principali cause della depressurizzazione degli acquiferi profondi.

Tale processo si ripercuote anche sulla matrice suolo e sottosuolo innescando sensibili effetti di subsidenza sul territorio del comprensorio lagunare.Nella fascia di maggior ricchezza di risorsa sotterranea idropotabile, a fronte di 68 pozzi degli Enti Gestori del servizio acquedottistico, sono stati censiti anche oltre 5000 pozzi privati (fig. 2).

Per quanto riguarda l’attingimento autonomo i prelievi in gioco, nei comuni in cui il fenomeno è particolarmente accentuato, superano complessivamente i 1831 l/s, con una densità di prelievo calcolata pari a 12 l/s/km2.

La portata media complessiva dei 68 pozzi acquedottistici nell’AATO Laguna di Venezia, invece, nonostante sia superiore (pari a 2900 l/s) rispetto all’attingimento autonomo, corrisponde ad una densità di prelievo pari a 2.3 l/s/km2. In considerazione delle attuali tendenze evolutive dei livelli piezometrici nell’alta pianura veneta e delle conseguenti pressioni di strato nella bassa pianura veneta, l’AATO Laguna di Venezia deve pianificare l’utilizzo della risorsa idrica sotterranea in modo da evitare al massimo gli sprechi e le perdite dalla rete idrica, avendo cura, d’altra parte, di garantire alle generazioni future, in funzione dello sviluppo prevedibile e sostenibile, un servizio idrico adeguato alle esigenze.

Il Servizio Idrico Integrato deve garantire anche che, al prelievo d’acqua per uso acquedottistico, corrisponda una restituzione all’ambiente di egual volume d’acqua, attraverso la rete fognaria e gli impianti di depurazione, disinquinata, a tutela del corpo idrico ricettore.

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Fig. 1 – Linee strategiche di intervento previste dal Piano d’Ambito dell’AATO Laguna di Venezia.

Fig2
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Fig. 2 – Nella porzione di media pianura, laddove gli acquedotti attingono l’acqua dagli acquiferi sotterranei, è particolarmente accentuato il fenomeno dell’approvvigionamento idrico autonomo, come visibile dalla concentrazione dei pozzi nella zona nord della provincia di Venezia e nei comuni di confine della provincia di Treviso.
 

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